domenica 8 gennaio 2017

TIRRENIAN, THE BIDONS, 666 E TONTO A RISERVA INDIE // SCOPRI GLI OSPITI DELLA SETTIMANA SULLE FREQUENZE DI CONTATTO RADIO POPOLARE NETWORK


Questa settimana a Riserva Indie secondo doppio appuntamento del 2017 con gli ospiti, i minilive e le interviste nei nostri studi. Protagonisti del "classico" di Lunedì 9 Gennaio il progetto "dream pop" di Dario Ramazzotti, in arte Tirrenian, e il "garage rock for the masses" dei salernitani The Bidons. Martedì 10 nuova accoppiata di ospiti con i romani 666 e il loro "Colleferro Metal Punk" tributo agli 883 e l'electroacoustic core della one man band Tonto. Vi aspettiamo in diretta Lunedì 9 Gennaio dalle 21 alle 22,30 (con replica Sabato 14 dalle 16 alle 17,30) con Tirrenian e The Bidons, e Martedì 10 con 666 e Tonto dalle 21 alle 22,30 (con replica Domenica 15 dalle 18 alle 19,30) sulle frequenze di Contatto Radio Popolare Network (89,80 Fm) e in streaming su http://www.contattoradio.it/ascoltaci/index.php


Domenica, tre del pomeriggio, agosto, città. Lontano dal mare dove sembrano essere scappati tutti tranne te, dalla finestra aperta caldo cementificato e silenzio postatomico. Ventilatore e film in bianco e nero alla televisione. Sentire una musica, una musica come quella di Tirrenian - un nome d'arte, una storia - e sentirsi come in uno di quei film: dove le città erano vuote davvero, per chiamarsi si poteva suonare il clacson sotto casa, d'estate nascevano amori poveri ma belli e quando scendeva la sera ci si ritrovava a guardarsi e a ballare le musiche abbracciati, le musiche che se le senti adesso, magari in un pomeriggio di agosto con il ventilatore e un film in bianco e nero alla televisione, ti fanno venire la nostalgia di tempi che non hai vissuto e di posti che non hai visto, luoghi e anni che con quella voce che sussurra sognante, quei fiati di jazz nazionalpopolare, i colori desaturati, sembrano la cosa più bella che puoi anche solo immaginare, anche solo per dieci minuti, solo per i dieci minuti di durata totale di questi quattro fotogrammi in cui il dreampop incontra Bruno Martino. Da Rockit


Clamarama, col suo piglio strafottente e disfattista, riesce a far impallidire tutte le stramberie modaiole dell’indie all’italiana. Fuori da ogni logica di mercato eppure con quel sound fresco a cui è difficile opporre resistenza: un party dionisiaco dove la rinuncia non è contemplata. La nuova prova dei The Bidons è un toccasana per i cultori di genere e una vera e propria epifania per i neofiti. Il garage rock non è morto. Non ancora, almeno.



Insomma, ottimo album (a cui dal vivo viene reso omaggio addirittura con pezzi inediti), che rivisita in chiave punk hc gli 883 senza cadere nei facili tranelli che di solito intrappolano le cover band in un limbo di banalità: nei 666, infatti, non c'è mai una mera imitazione, sono riusciti a personalizzare senza snaturare, riuscendo così a piacere sia a chi teneva fissa la cassetta degli 883 nello stereo della macchina, sia a chi, fondamentalmente, non glien'è mai fregato un cazzo (a proposito di cassette, ennesima chicca: l'album sarà disponibile anche in questa malinconica versione). Perché, spesso, la musica ha questa stupenda capacità di essere attuale in maniera perpetua e sono sicura che sia che lo dicessero gli 883 negli anni 90 o che lo dicano i 666 oggi, "quel vuoto di tutti noi, ci sbattiamo tanto per chiuderlo, ci proviamo e non ci riusciamo mai, allora tanto vale conviverci." Da Punk4Free




TONTO, al secolo Francesco Zedde: marchigiano d’origine, bolognese per adozione, apolide per vocazione. Entra a gamba tesa in questa nuova esperienza estetica sonora, all’incrocio tra primitivismo selvaggio e techno lo-fi, e subito la supera in una feroce ritorsione critica, ironica ma spietata. Al drone umido e gorgogliante TONTO oppone la materialità indefessa del ritmo, una netta predominanza dell’elemento percussivo che strizza l’occhio alla drum’n’bass e a certe fasi germinali dell’hip-hop. Di qui campioni, distorsioni e modulazioni: compilati in accordo all’implicito sotto-testo di un certo modo (caustico) di intendere il noise. Ne esce un suono acido, metallico, spiccatamente definito dal marciume che lo anima e che rappresenta; una psichedelia frenetica che seppure accorda un certo valore alla ritualità primitiva, nondimeno la spinge nell’apparato digerente della depravazione moderna. Da Lacaduta.it

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