giovedì 20 aprile 2017

RIASCOLTA (E GUARDA) I SOLKI A RISERVA INDIE PER PRESENTARE "PEACOCK EYES" E SUONARE UN MINILIVE IN STUDIO // GALLERY DI SAMUEL FAVA



Ecco la galley, a cura di Samuel Fava, e lo streaming, in coda al post sul player di Mixcloud, della puntata di Riserva Indie dello scorso 11 Aprile con i Solki in studio per presentare il nuovo "Peacock Eyes" e suonare un minilive in diretta di cui presto metteremo online i video. Vi ricordo che i Solki suoneranno il 25 Aprile allo Studio Rudere di Vertelli (Arezzo), il 5 Maggio al Glue di Firenze e il 27 Maggio al Frame Club di La Spezia. Qui sotto il calendario completo dei live previsti.


Ecco il video live di "Empty Bag Jellyfish" duretto da Fabio Lombardi


Intrecciato come un domino giocato in tre da Serena Altavilla, Alessandro Gambassi e Lorenzo Maffucci, e ricompattato insieme al musicista-produttore Alessandro Fiori, il secondo disco dei Solki sceglie il pavone come animale simbolo della fragilità, della bellezza, delle contraddizioni che definiscono le relazioni umane. L’album, intitolato “Peacock Eyes”, è un discorso sintetico sulla vanità e sull’abbaglio che essa cerca e determina. La ruota degli occhi del pavone si mostra in tutto il suo dilemma, splendido ma goffo simbolo di rinascita. “Peacock Eyes” realizza una fusione più ordinata e compatta rispetto al gioco lo-fi dell’album d’esordio dei Solki. Resta sostanzialmente invariato l’impianto strumentale dream punk indirizzato dalla voce argentina di Serena Altavilla e appoggiato sul contrappunto delle chitarre e sul fraseggio radicale di una batteria ridotta ai suoi elementi essenziali. Su questo tessuto si propagano colori strumentali aggiunti da Alessandro Fiori durante la registrazione del disco, avvenuta per lo più in presa diretta in due giorni di lavoro primaverile presso lo Studio Rudere in Casentino. «Esiste un luogo ideale: un punto di vista sopraelevato, una collina che domina una pianura. Dall’alto si osservano i contrasti: come la vanità nasconda una disperazione, una attenzione mancata; perché il desiderio del possesso sia legato a guardare una persona non per come è ma per come si vorrebbe che fosse; come si possa aver desiderio e sete di persone che non si sa davvero come sono. Si può trovare, appartato in qualche zona scura, il coraggio di ammirare anche il brutto delle cose belle».

 


Foto di Solki con Riserva


Serena Altavilla, Lorenzo Maffucci e Alessandro Gambassi





Clicca play sul lettore di Mixcloud qui sotto per riascoltare i Solki a Riserva Indie

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