sabato 28 aprile 2018

DEROZER! LA LEGGENDA DEL PUNK ROCK ITALIANO LIVE ALLO SWAMP IL 27-04-2018 // GALLERY E TESTO A CURA DI SAMUEL FAVA



Non so quanti di voi mi possano capire, ad ogni modo, se non rientrate nella fascia d'età 35-45 probabilmente non riuscirete a comprendere cosa hanno rappresentato i DEROZER per noi ventenni punkeggianti degli anni 90, cresciuti in un periodo dove a farla da padrone era la musica di importazione USA-UK in Italia, quando arrivò l'ondata del punk rock con gruppi come Rancid, Green Day, NoFX (e non vado a tirare in ballo altri generi musicali), gruppi fantastici ma troppo "lontani" per noi ragazzini del nord est: potevamo ascoltarli ma non capivamo quasi nulla dei testi e tantomeno avevamo la possibilità di vederli dal vivo. Anno 1994, il sottoscritto ha 17 anni, poche lire in tasca, tanta rabbia e confusione in testa. Vivere isolati tra le zone industriali e i campi di pannocchie nelle profonde periferie venete fa solo peggiorare le cose e un'unica cosa aiuta a sopravvivere e incanalare l'irruenza adolescenziale: la musica. O meglio: UN CERTO TIPO DI MUSICA. A quel tempo, senza soldi e senza mezzi, anche vedere un concerto era un'impresa, anche se fortunatamente esistevano dei posti come il centro sociale AGRRRO (una scuola abbandonata che doveva diventare un deposito di rifiuti tossici/scorie della Jolly Rosso). Proprio in quel posto mi ritrovai per la prima volta a vedere i DEROZER, erano i tempi di 144, il primo 45' della band. Che dire, concerti casarecci, ignoranti e rumorosi... in una parola: fenomenali! Non so quante volte ho ascoltato BAR e ALLA NOSTRA ETA', i primi due dischi della band, ma so ancora quasi tutte le canzoni a memoria e più volte mi sono ritrovato sopra il palco del New Age, dell'Agggro e altri postacci a cantare TI AMO QUANDO SONO SBRONZOOO! ovvero il refrain di BRANCA DAY. Parliamo di circa vent'anni fa, 1996-97. Quando poi a causa del lavoro mi sono trasferito a La Spezia, fatalità volle che praticamente il primo live che vidi alla Skaletta fu proprio quello dei DEROZER, ai tempi di CHIUSI DENTRO, disco che si apriva con STRANIERO, una delle mie canzoni preferite.





Ora mi scuso per i racconti stile Nonno Simpson, ma era necessario farvi capire cosa succede quando un gruppo/un disco diventa parte della OST della propria vita, quando riascoltando una canzone ricordi esattamente cosa stavi facendo in quel momento. Ripercorrere le 25 tracce della scaletta di ieri sera (il meglio dei Rozzi e alcune tracce del nuovo disco Passaggio a NordEst) per me è stato davvero emozionante e non posso nascondere una certa nostalgia, ma anche tanta energia che a 41 anni mi ha portato a pogare, un brutto spettacolo a vedere lo so, ma ogni tanto me lo concedo! Da Vecchio Punk, singolo che apre Passaggio a NordEst, passando per gli anthem Lungo la strada, Vento, 144, No surf, Straniero fino al gran finale con triplete Bar, Alla nostra età e Branca Day con Seby portato in trionfo sopra e sotto palco, il tutto documentato da foto e video dello staff SWAMP, io avevo messo via gli attrezzi e me la sono goduta!



Ringrazio lo SWAMP che ha portato i DEROZER a Carrara, un gruppo che ha suonato anche in Germania, Norvegia, USA e tanti altri posti, ma da queste parti credo fosse la prima volta. Va detta una cosa: non c'era il pubblico che mi aspettavo di trovare (anche Carrara è "una città abitata solo da fantasmi"), ma va bene così, ci siamo goduti una festa privata! Poi però (mi rivolgo ai punk rockers indivanati) non lamentatevi se i locali per sopravvivivere chiamano artisti/gruppi commerciali del momento.
E un grazie speciale ai Rozzi, sulla scena da quasi 30 anni ma sempre devastanti. Nel corso degli anni le canzoni inizialmente ironiche e spensierate sono diventate sicuramente più cupe e socialmente impegnate (il passaggio dai colori sgargianti delle copertine di Bar e Alla nostra età al total black di Mondo perfetto sono indicativi della svolta della band), e questo è fisiologico quando cresci e sbatti il muso sulla dura realtà, ma la rabbia e l'energia sono sempre rimaste le stesse. Il nuovo lavoro PASSAGGIO A NORDEST (la loro ottava fatica discografica) raccoglie questi elementi, con canzoni come  IO CREDO IN TE, VECCHIO PUNK, CAMMINERò DA SOLO che racchiudono sicuramente una certa malinconia ma senza un sentore di resa, mentre IL CUORE DEL MARE e UNA GIORNATA NON BASTA presentano testi con chiari riferimenti a sfondo sociale. La mie preferite sono il singolo LA NOTTE e ZOMBIE, splendido brano che chiude il disco.



Coraggio! Avanti a testa bassa, andiamo all'arrembaggio!

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